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VOCI DEI CITTADINI Empty VOCI DEI CITTADINI

Sab 24 Feb 2024, 19:56

Le voci di chi vive Bologna


In questa sezione raccogliamo le voci di chi vive Bologna nella consuetudine del quotidiano.
Sono voci di gente con i capelli di tutti i colori (grigi, biondi, rossi, neri…), ma anche di gente senza capelli… di papà e mamme con bambini, di lavoratori e pensionati. Di gente che va volentieri in bicicletta e di gente che, per varie ragioni, non può farlo.
Sono voci libere, senza filtri… di gente con nome e cognome, che si assume la responsabilità di quanto esprime.
Voci di vita reale. Voci di gente che ama la propria città e che vuole viverla al meglio.
Fai sentire la tua voce, puoi scrivere a: voci@bolognavuolevivere.it
Verranno anche elencati eventuali messaggi scritti nel forum DISCUSSIONI


Ultima modifica di Admin il Dom 25 Feb 2024, 18:03 - modificato 1 volta.
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VOCI DEI CITTADINI Empty Quale dovrebbe essere il vantaggio di questo intervento?

Sab 24 Feb 2024, 19:57

Quale dovrebbe essere il vantaggio di questo intervento?

Buongiorno, sono Lucia Rinaldi, e vi scrivo di seguito la mia esperienza.
Ieri 1 novembre 2023 decido di tornare nella bellissima Bologna per rividere dei carissimi amici. Quindi parto da Milano, direzione Via Mengoli, purtroppo una volta giunta a destinazione ho trovato una brutta sorpresa: DUE parcheggi al posto di OTTO, e chiaramente già occupati.
Prima di farmi troppe domande e di partire con giudizi negativi sulla funzionalità della ciclabile, ho girato per cercare un parcheggio per circa 10 minuti, anche allontanandomi abbastanza dalla zona, ma niente da fare.
Altra cosa stranissima che ho notato la grandezza inutile delle auiole e i sassolini senza un recinto che per evidenti motivi finivano sulla carreggiata creando in questo modo disagi e ostacoli, diventando quindi un pericolo da scansare.
A questo punto mi chiedo: “quale dovrebbe essere il vantaggio di questo intervento?”
Io ieri ho visto solo disagi.
Non oso immaginare gli abitanti della zona.
Spero vivamente che si faccia qualcosa per correggere questa svista.
Un caro saluto
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Sab 24 Feb 2024, 19:58

Sono ciclista da 50 anni…

Spero si possa veramente dialogare con l’amministrazione comunale evitando nel quartiere / in città , problemi come quelli evidenziati.
Sono ciclista da 50 anni e faccio modestamente notare che in val di Zena, ma nei festivi anche sulla via Emilia / Stradelli Guelfi, circolano molti ciclisti senza pista ciclabile(!),  superati continuamente da auto camion e moto ,saranno tutti aspiranti suicidi?
Non mi pare ci sia questa ecatombe in assenza di pista ciclabile e non penso che in città il pericolo sia determinato da chi girava  con attenzione e al max ai 50 km orari fino a ieri permessi, cosa fa pensare che chi guidava guardando il telefono o non rispettando i limiti di 50 km orari, rispetti invece i 30 attuali ed eviti di telefonare / digitare sms mentre è alla guida? Ci sarà forse una pattuglia o un autovelox ad ogni incrocio?
E che dire dei pedoni / ciclisti , che attraversano sulle striscie all’improvviso senza far capire a chi guida la loro intenzione, poi sicuramente avranno ragione in caso d’incidente, ma saranno anche quelli che ne subiranno le peggiori conseguenze, credo che rischiare d’andare all’ospedale, pur avendo ragione, non sia una mossa intelligente. Un po’ di educazione stradale in più nelle scuole e magari spot in TV / cartellonistica , forse potrebbe servire .
Cordiali Saluti – Fabio P.
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Sab 24 Feb 2024, 19:59

Uso l’auto e talvolta la bicicletta

Sono Zacchi Paolo, abito in Mezzofanti,  uso l’auto e talvolta la bicicletta. 
Per prima cosa: grazie tanto per ciò che state facendo e sono in totale sintonia con lo spirito che anima la vostra iniziativa. 
Problema grossissimo in zona è quello dei parcheggi: Città 30 aggrava una situazione che però esiste da svariati anni e si è costantemente aggravata, via via che l’amministrazione interveniva per “regolarizzare” attraversamenti, marciapiedi, angoli delle strade. Un esempio illuminante è l’attuale situazione di piazzale Lercaro. (Penso ne siate a conoscenza, se no sono eventualmente a disposizione per dirvi quel po’ di cose che ho rilevato).
Testimonianze: durante la settimana mi capita sovente di tornare in Mezzofanti tardi la sera e spesso giro per mezz’ora/ tre quarti d’ora prima di trovare un parcheggio (normalmente abbastanza distante ma questo per me non è un problema); una volta ho dormito fuori casa non avendo dopo un’ora e svariati giri anche distanti trovato alcunché.
Il tema parcheggi va affrontato dal comune con serietà e spirito civico di venire incontro alle esigenze della cittadinanza.
Paolo Zacchi
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Sab 24 Feb 2024, 20:00

Vorrei lasciare anche la mia testimonianza di mamma con 2 bambini piccoli

Buongiorno a tutti,
Vorrei lasciare anche la mia testimonianza di mamma con 2 bambini piccoli, sconvolta dalla inefficienza nella riorganizzazione delle strade nella zona di via Mengoli. Innanzitutto eliminare le ciclabili dai marciapiedi riducendoli, mi limita sia nell’andare in bicicletta con i miei bambini di 6 e 10 anni che certo non metto su una ciclabile in strada (mi sembra anche assurdo pensare di poterlo fare) sia nell’andare a piedi su marciapiedi ridotti, ora indisciplinati tra ciclisti e pedoni.
Sono anche automobilista dovendo andare in ufficio in auto e dovendo necessariamente caricarmi di buste della spesa e dei due bambini. Come pensano possa muovermi a 30 all’ora, traffico e code assicurate oltre che ritardi, non facendomi neanche parcheggiare al ritorno?
Ricordo che avendo due bambini piccoli non posso né portarli con me a girovagare in notturna per trovare poi parcheggio a 1km da casa, né tantomeno lasciarli a casa mentre lo faccio! 
Auspico che le nostre voci vengano ascoltate perché ci stanno privando della serenità di vivere la quotidianità
Un saluto 
Manuela Di Florio
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Sab 24 Feb 2024, 20:00

Mi chiedo ma a cosa servono le nuove corsie ciclabili?

Buongiorno a tutti 
Abito in via Mengoli e nonostante le variopinte corsie ciclabili ci sono ciclisti soprattutto anziani e donne con bambini che utilizzano ancora il marciapiede. Ho fatto notare questo mi hanno riferito che è più sicuro andare sul marciapiede come una volta.
Mi chiedo ma a cosa servono le nuove corsie ciclabili? A togliere i posti auto.
Giorgio Viola
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VOCI DEI CITTADINI Empty Utilizzo quotidianamente la bicicletta

Sab 24 Feb 2024, 20:01

Utilizzo quotidianamente la bicicletta


Sono una cittadina bolognese, dal 2001 residente in via Mengoli. 
Utilizzo quotidianamente la bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro e per gli spostamenti urbani, o in alternativa prediligo muovermi a piedi: mi piace molto camminare per le vie e guardarmi attorno, scorgere ogni volta particolari nuovi. Condivido questo stile di mobilità con mio marito e con i nostri 3 figli, ormai grandi, che abbiamo educato sin da bambini, e ne siamo fieri, ad un uso responsabile e selettivo dei mezzi di trasporto. In 5 possediamo una sola automobile, che usiamo il meno possibile, solo se indispensabile: ci riteniamo, lo dico anche con una punta di orgoglio, cittadini e automobilisti responsabili.
Ora, per tutta risposta, ci vediamo ingiustamente puniti da un nuovo e per niente vantaggioso assetto della corsia ciclabile della nostra via che, ci tengo a sottolinearlo, non è una “nuova ciclovia”, perché qui la ciclabile esisteva già da tempo, con la differenza che prima era molto più funzionale e sicura.
Via Mengoli è dotata di marciapiedi molto larghi, poco transitati dai pedoni (essendo una via prevalentemente residenziale con pochissimi esercizi commerciali), e la convivenza tra ciclisti e pedoni non è mai stata fonte di problemi. Al contrario le corsie ciclabili recentemente tracciate sulla carreggiata sono oggettivamente pericolose: sono costantemente invase da mezzi ingombranti che non hanno sufficiente spazio sulla carreggiata e per i quali una bicicletta è un mezzo troppo poco visibile, sono bruscamente attraversate dalle auto che svoltano a destra spesso senza preoccuparsi di dare la precedenza ai ciclisti (non più di tre giorni fa la nostra figlia minore ha rischiato seriamente di essere investita!), sono attraversate dalle auto nelle manovre di ingresso e uscita dai parcheggi durante le quali, specie se in retromarcia, è difficile vedere un ciclista (figuriamoci se bambino!). Insomma, le nuove corsie ciclabili sulla carreggiata espongono noi ciclisti a rischi esponenzialmente più alti e ci costringono ad un andamento lento e continuamente interrotto nel tentativo disperato di portare a casa la pelle! Perché se le corsie dipinte di rosso sulla carreggiata aiutano ad attribuire una chiara responsabilità in caso di sinistro, questa consolazione è troppo magra per chi ne è vittima! 
In aggiunta a tutto ciò il nuovo assetto ha sacrificato la grande maggioranza dei parcheggi per le auto, che già anche prima erano insufficienti. In una via densamente popolata ed edificata perlopiù negli anni ’50 i palazzi non hanno garages, e non è per capriccio o scarsa sensibilità all’ambiente che la gente parcheggia l’auto in strada, ma per mancanza di alternative. Non tutti possono permettersi una villa con autorimessa e giardino! 
Non è pensabile parcheggiare la propria auto a un km di distanza e percorrerlo con quattro sporte della spesa o sorreggendo un anziano che ha difficoltà a camminare o con un bambino in braccio; ammesso poi che si riesca a trovare un parcheggio seppure a distanza! In questo modo si costringe gli automobilisti ad interminabili ed estenuanti ricerche del parcheggio con un inutile aumento del traffico, dell’inquinamento e del rischio per i ciclisti! 
Vorrei semplicemente far notare quanto questa manovra sia punitiva e mortificante per persone come noi, che pure ritenevo avere un comportamento attento alla salute della nostra città. Quanto tutto questo sia deprimente per i nostri giovani e bambini che saranno sempre più scoraggiati all’uso della bicicletta e indotti a trasferirsi altrove abbandonando la città alla sua inesorabile senescenza. 
Sono certa che non sia questa la strada per ridurre il traffico di auto in città, cosa che anche io desidero e mi auguro!
Amo questa città e me ne sento figlia, anche se non ci sono nata. La amo e la rispetto.
Per questo chiedo che altrettanto rispetto mi sia ricambiato dall’amministrazione. Chiedo che sia ascoltata la voce di noi ciclisti che le strade le percorriamo ogni giorno, di noi abitanti che queste case le abitiamo. Che si facciano scelte di buon senso e non solo “di moda”.
Chiedo che si salvaguardi l’incolumità dei più fragili e non si penalizzi chi ha minori possibilità economiche.
Laura F.
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Sab 24 Feb 2024, 20:01

Male, molto male.

Vivo in Via Mengoli, e vedere come sono stati gestiti i nuovi parcheggi in linea fa pensare immediatamente a una presa in giro. 
Aiuole per gli alberi talmente grandi che sembrano fatte apposta per contenere meno auto possibile; postazione per le bici elettriche che avrebbe potuto essere messa sull’ampio marciapiede come avviene in molte altre parti della città. 
Sembra chiara la volontà di chi ha progettato: viene da pensare che, sotto non si sa quale input e da parte di chi, si siano detti “Qui ci entrano due auto? Dai, facciamocene entrare solo una”. Uno non vuole pensare male, ma visto l’approccio di certi soggetti della politica cittadina, sembra proprio che la volontà sia quella. 
Male, molto male. 
Andrea Signori
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Sab 24 Feb 2024, 20:01

Nei cambiamenti apportati ho sperimentato solo grandi disagi

Buon giorno a tutti.
Sono un’abitante di via Mengoli, e mi unisco alle voci di protesta di altri residenti per denunciare gli scriteriati cambiamenti apportati all’assetto stradale della zona.
Usando normalmente la bici, e l’auto al bisogno, ho riscontrato un deciso peggioramento sia nella sicurezza delle nuove ciclabili, che nella scorrevolezza del traffico (costretto ora su corsie di ampiezza ridotta),  senza parlare poi dell’ enorme difficoltà di parcheggio, già problematico prima.
Trovo peggiorata anche la qualità dell’aria, causa il congestionamento del traffico e gli aumentati giri a vuoto nella ricerca di un parcheggio.
Nei cambiamenti apportati ho sperimentato solo grandi disagi, e sinceramente non sono riuscita a trovare nessuna nota positiva.
Come cittadina mi sento veramente delusa da un’Amministrazione che ha agito “a tavolino”, senza tenere in nessun conto le esigenze degli abitanti di zona, ma quasi punendoli per il deprecabile fatto di possedere un’auto. Mi auguro che le nostre voci possano arrivare a chi di dovere, e smuovere un po’ questa situazione che ha veramente peggiorato la qualità della vita nel nostro bel quartiere.
Anna Maria Drago
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Sab 24 Feb 2024, 20:02

Socialità e qualità della vita compromessa

Adoro la bicicletta, ma i grandi anziani hanno bisogno dell’auto, quando ci si ammala si ha bisogno dell’auto e la sera quando si fa tardi si ha bisogno dell’auto.
Serata di Sanremo 2023: siamo invitati da amici, da via Albini a via Fossolo, compresa nonna festante di anni 94, la nonna è autonoma ma un percorso anche se breve a piedi non lo riesce più a fare si stanca troppo. Prendiamo l’auto ma zona via Vela -Fossolo -Mengoli via Azzurra, impossibile trovare parcheggio. Dopo 30 minuti, scarico la nonna insieme ad un amico, provo a tornare a casa a parcheggiare per poi tornare a piedi. Impossibile! La serata è finita in modo rocambolesco ma la nonna ha già detto che si è sentita in colpa e la prossima volta preferisce restare a casa.
(socialità compromessa).
                     ++++++++++++++++++++++++++++++
Natale 2022: parenti invitati a cena, zona Albini, siamo in tanti ed ognuno porta qualcosa (pentole, regali, bottiglie) dicembre alle otto di sera, da varie zone di Bologna. Ovviamente nessuno è riuscito a parcheggiare. Mi hanno già detto che non verranno più da me la sera perché non è affrontabile.
(socialità compromessa)
            +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Fine ottobre 2023:  ho la febbre alta ma il medico di base mi dice che non può visitare a domicilio se il paziente può deambulare. L’auto è parcheggiata lontanissimo, ovviamente, dovrei arrivare all’auto e poi andare zona via Arno. So già che farò molta strada a piedi per arrivare, ma poi dovrò anche tornare e il rischio di girare a vuoto e poi camminare ancora mi fa desistere.
Mi curo da sola, non avrò il certificato.
(qualità della vita compromessa)
Paola M.
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Sab 24 Feb 2024, 20:02

Bologna peggiorata

Abito adiacente a via Laura Bassi, da quando hanno cambiato la viabilità in zona, le cose sono peggiorate notevolmente.
Io fortunatamente non ho bisogno di usare l’auto per andare al lavoro, ma vado a piedi, al mattino c’è una fila continua, tra Laura Bassi e Mezzofanti, so da conoscenti , che impiegano molto più tempo per raggiungere il lavoro, senza parlare dell’aria irrespirabile …… e questo è green???  
Uscire la sera è impossibile perché poi non si trova il parcheggio e non si posso chiamare amici a cena sempre per lo stesso motivo.
Ho una figlia adolescente e il sabato sera, a turno con gli altri genitori, andiamo a prendere i ragazzi perché è impensabile farli rientrare da soli, non ci fidiamo ….ma poi impazziamo per parcheggiare, si gira ….gira ….e si è costretti a parcheggiare l’auto “male”
Mi sento privata della mia libertà…..e questa è democrazia !
Anni fa, ho preso casa, in questa zona, perché si viveva bene, con l’auto sotto casa SONO INDIGNATA!
Simonetta
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Sab 24 Feb 2024, 20:03

Abito in via L. Bassi, tutti i giorni esco nella zona prevalentemente a piedi

Abito in via L. Bassi Veratti, tutti i giorni esco nella zona prevalentemente a piedi, quando mi è necessario prendo l’auto o l’autobus. Essendo in pensione ho il tempo di osservare il traffico  nel nuovo assetto della via in vigore ormai da quasi due mesi. Circa la mobilità di bici, moto, auto, bus,  con l’introduzione delle corsie ciclabili lungo l’asse Mengoli-Laura Bassi, rilevo quanto segue:
le biciclette preferiscono percorrere il marciapiede est in entrambi i sensi di marcia, dato che è stato asfaltato di recente,  usano poco le ciclabili sulla strada che, a detta di parecchie persone che transitano in bici sul marciapiede, sono pericolose. Infatti non vedo differenze tra le corsie ciclabili così concepite e l’assenza di queste dato che i ciclisti, da codice della strada, devono mantenersi sulla destra della carreggiata.  Per superare un ciclista in corsia ciclabile a distanza di sicurezza le auto sconfinano nella corsia opposta o sfiorano la mezzeria o, in alternativa, devono frenare e stare dietro il ciclista nei momenti di traffico intenso proveniente in senso opposto.
Il problema è ancora maggiore ovviamente al passaggio degli autobus o furgoni. 
In questa situazione non si vede mai un vigile urbano, almeno per dare informazioni corrette. Non ho nulla contro i ciclisti, ma non capisco perché questi non vengano mai sanzionati se fanno infrazioni, se circolano senza luci di sera ecc…mettendo a rischio la sicurezza di tutti.
 Inoltre lo stato di manutenzione delle strade e marciapiedi di tutta la zona è veramente indecente.
      Carla V.
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Sab 24 Feb 2024, 20:03

Lettera aperta di un cittadino: situazione e proposte

Lettera aperta all’assessore Valentina Orioli. E spero che anche il sindaco Lepore la legga
Mi chiamo Fabio Faccioli e la ringrazio, assessore, per tutti i problemi che ci ha causato. La ringrazio per i disagi, i disservizi e le difficoltà che le sue improvvide iniziative hanno scaricato sui residenti di quest’area di Bologna oggi, come ha fatto con indicibile abnegazione in altre zone in passato.
In qualità di residente della zona interessata, in qualità di membro di una famiglia che sta subendo questi disagi, io pretendo di sapere perché lei e la giunta di maggioranza che rappresenta ci abbiate fatto passare tutto questo:
  • Perché avete demolito un marciapiede che non necessitava di un intervento tanto invasivo, facendoci respirare polveri potenzialmente tossiche;
  • Perché quello ricostruito è pieno di inutili trappole;
  • Perché ci avete portato via 100 parcheggi, con disagi e disservizi ai residenti e danni economici agli esercenti;
  • Perché avete sbandierato una presunta e fantasiosa “sicurezza” quando, per effetto delle vostre visioni distorte, ora sono a rischio non solo i pedoni, ma ancor più gli stessi ciclisti che avrebbero dovuto teoricamente beneficiarne;
  • Perché avete causato ingorghi che ci intossicano di fumi di scarico e ostacolano il transito dei mezzi di soccorso.

Io voglio sapere perché avete buttato al macero un’enorme quantità di denaro pubblico (quindi NOSTRO!) per realizzare questa catastrofe concettuale, quando con gli stessi fondi avreste potuto realizzare una ciclabile perfetta e realmente sicura per tutti!
Di seguito le spiegazioni punto per punto dei problemi che avete creato.
Chi invece vuole andare direttamente alla soluzione può scendere al punto 4.
  1. I lavori di ripavimentazione

Da inizio agosto è stato vietato il parcheggio in tutta via Laura Bassi e via Mengoli a causa dei lavori di ripavimentazione, quando in realtà con un po’ di pianificazione sarebbe stato possibile effettuarli a zone con un disagio di pochi giorni. Abbiamo sopportato il polverone che la grattatrice di asfalto ha sollevato (polvere contenente bitume, quindi tutt’altro che salutare), senza che a nessuno fosse venuto in mente di posizionare degli aspiratori per proteggere la salute delle persone. Abbiamo sopportato settimane con i marciapiedi sventrati, che costringevano a passare in mezzo alla strada per raggiungere i punti non transennati, e i cui detriti bituminosi si attaccavano ai cuscinetti dei nostri amici a quattro zampe. Poi, settimane dopo, un ulteriore divieto di parcheggio, con rimozione di diverse auto, per la segnaletica a terra.
E questo per cosa? Il marciapiede (parlo per la zona che frequento, da via Mazzini alle scuole Marconi) non aveva particolari problemi di pavimentazione, tranne che in prossimità degli incroci. In via Mengoli avete allargato le aiuole degli alberi, creando delle inutili e pericolose riseghe nel bordo del marciapiede in cui è facile inciampare e cadere (spero abbiate già messo da parte un fondo per le cause che subirete a ogni inciampo). Le suddette aiuole sono state riempite di ghiaione di fiume che inevitabilmente viene mosso ogni volta che le auto parcheggiate vi manovrano sopra e i cui sassi vengono portati in giro finanche sulla carreggiata, dove, colpiti dalle auto in movimento (che siano o meno esse sotto il demenziale limite del 30 all’ora non cambia il risultato), schizzano in tutte le direzioni come proiettili (spero che anche in questo caso abbiate predisposto un fondo per gli indennizzi a persone, animali e cose). Sappia che se un cane di piccola taglia viene colpito alla testa da uno di quelli, non ha alcuna possibilità di sopravvivere, e responsabilità e conseguenze saranno sue, assessore.
  • Le ciclabili stradali e la loro presunta sicurezza

Avete demolito un marciapiede che aveva bisogno di interventi limitati, con un costo non trascurabile per i contribuenti bolognesi, per realizzarne uno molto più pericoloso di prima. E per cosa? Per togliere la ciclabile, visto che era a sua volta pericolosa per i pedoni, avete detto.
È innegabile: le ciclabili sui marciapiedi sono pericolose per i pedoni. Io stesso ho rischiato di essere investito più volte da biciclette: una volta perfino mentre uscivo dal cancellino di casa, perché il ciclista stava passando a tutta velocità rasente al muro per superare le bici che erano sulla ciclabile. E almeno un paio di volte ho salvato all’ultimo secondo il mio cane che allo stesso modo stava per essere messo sotto.
Ma questo è dovuto in parte alla convivenza tra biciclette e pedoni (come voi dite che è pericolosa la convivenza tra autoveicoli che vanno a 50 all’ora e bici che vanno a 30, allo stesso modo deve esserlo quella tra bici che vanno a 30 all’ora e pedoni che vanno a 4), e dovuto in parte alla diffusa inciviltà stradale di una porzione non trascurabile di ciclisti: i quali vanno contromano, ad alta velocità, sorpassandosi e/o incrociandosi al di fuori dell’area della ciclabile, senza segnalazioni visive (fari) e sonore o tenendo le mani sul cellulare invece che sul manubrio. Questo a causa della totale assenza di qualunque forma di sorveglianza, perché vedere un vigile, un agente o un carabiniere a piedi a Bologna è semplicemente inconcepibile (l’ultima volta mi è capitato 25 anni fa in centro sotto un portico). Intervenire su questo punto, aiuterebbe.
Tornando allo spostamento della ciclabile dal marciapiede alla carreggiata stradale, la motivazione che avete addotto a tale iniziativa è per migliorare la sicurezza. Chiaro, i pedoni ringraziano, ma i ciclisti?
Sarà realmente vero quello che dite? Perché la scienza, quella vera, non quella fantasiosa che sbandierate voi a sproposito (fatta di simulazioni di cui non divulgate le condizioni di partenza e pertanto non verificabili), la scienza vera dice il contrario.  Dice che quando si parla di analizzare e/o influenzare i comportamenti e i flussi delle persone, Le uniche discipline da seguire sono la Psicologia Cognitiva e quella Comportamentale. Solo ed esclusivamente in base a esse si possono sviluppare i successivi modelli matematici. Ma voi non lo avete fatto. E questo lo so perché la Psicologia Cognitiva dichiara che i tempi di reazione automatici sono di gran lunga inferiori a quelli delle decisioni volontarie: ovvero, in caso di evento imprevisto e improvviso, si innescano prima.
Come influisce questo sulla ciclabile in strada?
Banalmente, spiega la differenza di comportamento che le persone hanno quando si trovano di fronte a un ostacolo FISICO rispetto a uno LOGICO. Un ostacolo FISICO è un oggetto concreto, come un muro, il bordo del marciapiede, o un’auto (che sia in sosta o in movimento); un ostacolo LOGICO è un’indicazione astratta, come una riga o un disegno per terra. L’istinto e l’esperienza ci dicono che finire contro a un ostacolo FISICO, porta a farsi più o meno male, pertanto va evitato quanto possibile; allo stesso modo, ci dicono che attraversare un ostacolo LOGICO non comporta alcun danno concreto (tranne in casi estremi che fortunatamente in Italia non si verificano). Quindi, l’istinto tenderà sempre a evitare l’impatto con un ostacolo FISICO; al contrario, quando si tratta di ostacoli LOGICI, rispettarli o meno è una decisione volontaria. Ne consegue che, per i principi base della Psicologia Comportamentale, in caso di evento improvviso, la reazione sarà sempre quella di cercare di evitare l’ostacolo FISICO, ignorando quello LOGICO.
Come si applica tutto questo?
Si applica alla miriade di situazioni che si verificano in strada: dall’auto che passa un po’ troppo vicina al ciclista, al pedone che sbuca dal nulla tra le auto parcheggiate. In tutti questi casi, il ciclista tenderà sempre a scartare nella direzione opposta a ciò che lo ha sorpreso (ostacoli FISICI), ignorando la segnaletica a terra (ostacolo LOGICO). Nella fattispecie, considerando il modo scriteriato in cui avete pianificato le ciclabili per tutta Bologna, questo si verifica anche ogni volta che un autista apre la portiera dell’auto: il ciclista reagirà istintivamente scartando verso l’interno della carreggiata stradale, uscendo dalla ciclabile e rischiando di venire investito dalle auto che sopraggiungano (che vadano a 30 o a 50 all’ora, cambia poco: se vengono colpiti cadono a terra e subiscono dei danni fisici). Ancor peggio, nel caso della carreggiata ovest delle due vie interessate (Laura Bassi e Mengoli), le auto sono parcheggiate a spina. Il parcheggio a spina, per sua stessa struttura, pone dei problemi di visibilità a qualunque astista che si appresti a lasciarli a causa della presenza del veicolo parcheggiato che lo precede che ne ostacola, per l’appunto, la visione. È necessario, quindi che il veicolo in uscita dal parcheggio indietreggi un po’ (distanza che dipende direttamente dalle dimensioni dei due veicoli coinvolti), in parte per farsi vedere da chi sopraggiunge, e in parte per superare l’ostacolo visivo rappresentato dall’auto parcheggiata subito prima della propria e vedere bene se qualcuno sopraggiunge o meno. In via Laura Bassi e in via Mengoli, il tracciamento della ciclabile lato ovest implica che quando un vicolo esce dal parcheggio, nel fare la manovra sopradescritta, inevitabilmente invada la ciclabile con il retro dell’auto o, quando meno, si avvicini molto ad essa. Un ciclista che sopraggiunge, che come detto non può venir visto da chi esce dal parcheggio, cosa fa quando vede un ammasso di metallo che si muove nel pieno della sua traiettoria? Come detto prima, reagisce istintivamente scartando in direzione opposta.
A questo punto, ricordo che il forzato inserimento delle due ciclabili ha ristretto enormemente entrambe le carreggiate di marcia. Le auto ci stanno strette, mentre i mezzi pesanti hanno appena poche decine di centimetri di margine. Quindi, che succede se, in uno dei tanti casi citati in precedenza, dovesse sopraggiungere un altro veicolo lungo la carreggiata di marcia a velocità superiore a quella del ciclista? Che non vuol dire superare i vostri tanto amati, quanto inutili, 30 all’ora, perché non tutte le bici tengono quella velocità; anzi, la maggior parte è molto più lenta, soprattutto quelle guidate da anziani o bambini, ovvero proprio dai più fragili in assoluto. Ricordo inoltre che, proprio a causa della presenza delle ciclabili, via Laura Bassi e via Mengoli sono spesso invase dal traffico, quindi questa eventualità è tutt’altro che remota. Per cui, ripeto: che succede nel caso sopracitato? Succede che il ciclista scarta in direzione opposta all’ostacolo FISICO che è apparso nella sua traiettoria, cioè verso l’intero della carreggiata, ignorando l’ostacolo LOGICO della striscetta disegnata per terra, col rischio concreto di venire investito (o quanto meno urtato) dal veicolo che sopraggiunge. E, se si tratta di un mezzo pesante, la cosa non va MAI a finire bene.
Aggiungo poi un altro pericolo causato dalle vostre tanto amate, quanto letali ciclabili disegnate col pennarello. Pericolo che però, per fortuna, interessa poco le due vie in questione, ma altre come ad es. via Murri, via Toscana o via Saragozza, dove la strada non è perfettamente rettilinea, ma curva leggermente. Il pericolo in questione è causato dai mezzi a passo lungo o lunghissimo, come camion (tra cui quelli della nettezza urbana a cui non può essere precluso il passaggio) o gli autobus (che allo stesso modo passano per quelle strade). Questi mezzi hanno la caratteristica di chiudere le curve molto più dei veicoli a passo più corto. È il motivo per cui devono allargare tanto le curve: per non urtare con la fiancata interna o salire sui marciapiedi con la ruota posteriore. Essi inoltre hanno un altro difetto: hanno enormi punti ciechi. Come è stato ampiamente documentato anche in televisione, gli autisti, per quanto attenti, semplicemente non vedono del tutto ciò che hanno intorno: in un servizio sono state posizionati 11 tra pedoni e ciclisti intorno a un camion della nettezza urbana ed è stato mostrato che l’autista non riusciva a vedere nessuno di essi. Ciò vuol dire che quando l’autista di un mezzo a passo lungo affronta una di queste leggere curve della strada, se la carreggiata è stretta (come avviene a causa dello spazio portato via dalla ciclabile), inevitabilmente, per quanto sia abile, al fine di non invadere il senso di marcia opposto, sarà costretto a chiudere la curva, invadendo invece la ciclabile con la parte posteriore del veicolo. Se nel contempo stesse sopraggiungendo un ciclista lungo la ciclabile, a causa dei tanti e ampi punti ciechi di quel tipo di veicoli, esisterebbe il concreto rischio che l’autista, per quanto abile e attento, non si renda minimamente conto della sua presenza, e prosegua, finendo per schiacciarlo contro le auto in sosta.
Analogo problema si verifica ogniqualvolta un qualsiasi veicolo deve svoltare a destra: il rischio di non vedere un ciclista che sopraggiunge sulla ciclabile è concreto e non trascurabile. E la raccomandazione di fare attenzione a destra, lascia un po’ il tempo che trova, perché quando si guarda lo specchietto destro (che a differenza degli altri si trova fuori dal campo visivo) si perde di vista per un attimo quanto avviene davanti: più spesso si è costretti a farlo per paura delle bici sulla ciclabile, e più aumenta il rischio di fare un incidente perché “non si guarda avanti”.
Come ho dimostrato, le ciclabili disegnate sulla carreggiata non sono soltanto un problema per gli automobilisti, ma rappresentano un vero e proprio pericolo per l’incolumità degli stessi ciclisti che dovrebbero usarle e sentirsi più sicuri. Lo stesso sindaco Lepore è stato costretto ad ammetterlo, tanto che in un’intervista di qualche settimana fa ha dichiarato che a causa delle pericolosità “percepita” dai ciclisti, si stava pensando di permettere alle bici da passeggio (ovvero tutte tranne rider e, forse, bici da corsa) di tornare a transitare sul marciapiede. Come se già non avvenisse: sono ben pochi, infatti, coloro che sono tanto pazzi da servirsi di quelle trappole mortali, mentre quasi tutti continuano a viaggiare sui marciapiedi, per di più senza nemmeno la segnaletica a terra visto che l’avete tolta.
Quindi, quale sicurezza dovrebbe portare questa opera di devastazione cittadina? Nessuna! Tanto che persino il sindaco l’ha dovuto indirettamente ammettere!
  • L’inquinamento stradale

Un’altra argomentazione da voi sbandierata fino allo sfinimento (il nostro, si intende) è l’inquinamento. Secondo il vostro dogma, la ciclo-pedonalizzazione selvaggia della città dovrebbe portare a una riduzione dello smog. Non dovrebbe essere tanto difficile capire perché non sia affatto così, ma vedrò di spiegarvelo comunque. A che serve togliere il 10 o anche il 20% delle auto e sostituirle con “ecologicissime” biciclette, se poi nel contempo lo stesso provvedimento porta tutti gli altri veicoli a motore a essere fermi, imbottigliati nel traffico a sputare fumo di scarico dallo scappamento? A niente. Anzi, all’esatto opposto.
  • Come è fatta una ciclabile realmente sicura

Signora assessore, io ho un‘abitudine: quando mi trovo di fronte a un problema non mi milito a gridare allo scandalo. Io trovo la soluzione. E ora ve la spiego.
Non che in realtà ci sia molto da spiegare, perché la soluzione del problema l’avete già, anzi, l’avete già realizzata proprio voi o, meglio, uno dei vostri tecnici. Mi riferisco alla ciclabile che si trova sul lato sud di via Jacopo della Lana. Ciclabile che, tra l’altro, si trova proprio dietro l’angolo di viale Oriani che voi volete devastare per trasformarlo nella succursale di Barbieland.
La ciclabile in questione soddisfa tutte le caratteristiche per mantenere in totale e assoluta sicurezza tutti: pedoni, ciclisti e automobilisti. Partendo dalla parete degli edifici, è costituita da: marciapiede di circa 140cm di larghezza; bordo del marciapiede in sasso che porta al livello stradale; ciclabile larga circa 1m a un solo senso di marcia; muretto in sasso e asfalto largo circa 20cm e alto quanto il marciapiede; carreggiata stradale con area adibita al parcheggio e quindi le auto in movimento.
La brillantezza di questa soluzione, che ne garantisce la totale sicurezza, sta nel fatto che le tre tipologie di entità coinvolte (pedoni, ciclisti e auto) sono separate FISICAMENTE, e quindi non possono in alcun modo interagire tra loro. Il pedone deve compiere un’azione volontaria per scendere dal marciapiede e invadere la ciclabile, non può succedere per distrazione: se lo fa senza guardare e viene investito da un ciclista che sopraggiunge, è colpa sua, non del ciclista. Allo stesso modo, il ciclista, a meno che non abbia un’abilità sopra la media, non sarà in grado di salire sul marciapiede e invadere l’area pedonale, quindi sarà costretto a restare sulla ciclabile. In modo analogo, le auto che percorrono la strada dovrebbero superare le altre auto parcheggiate, nonché scavalcare il muretto di separazione per investire un ciclista.
Come vede, basta tenere tutti separati ed eliminare le potenziali interazioni, e i rischi per tutti si riducono ai soli attraversamenti stradali, dove è sempre buona norma guardare.
Questa è la soluzione e, come ho dimostrato, ce l’avevate già a portata di mano. Quindi, ripeto la stessa domanda fatta già più volte: perché avete buttato tanti nostri soldi e ci avete rovinato la vita, quando la soluzione era così semplice? Voglio, pretendo ed esigo di sapere perché!
Fabio Faccioli
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Sab 24 Feb 2024, 20:04

Vi apprezzo e voglio aiutarvi per come si può

Buongiorno, mi chiamo Tommaso Di Donato, e sono un residente di Via Scandellara. La nostra zona è stata massacrata dalla cosiddetta “riforma verde” del nostro Sindaco.. che contrariamente a quanto sbandierato più volte, da noi il verde lo sta togliendo in maniera drastica. 
E questo massacro è silenzioso, visto che pare che a nessuno interessi nulla. Abbiamo anche provato a costituirci associazione, ma la partecipazione locale è davvero misera.. e le risposte del Comune sono arroganti e prepotenti (da Ventennio). 
Sarei felice di contribuire raccontando, con la nostra voce, cosa sia succcesso nella nostra zona. Forse, situazione troppo lunga da raccontare con una semplice mail.
Ma anche riflettere assieme a chi ne avesse voglia, sulla piega “anti automobili” che sta prendendo la nostra viabilità. Oggi leggo che la Consulta della Bicicletta ha addiriottura proposto la chiusura al traffico di VIa Irnerio.. cosa che di fatto taglierebbe la città ulteriormente, riversando ancora più traffico sui viali di circonvallazione (già “stuprati” dai semafori messi per la tangenziale delle biciclette)
Se posso, sarei assolutamente disponibile ad aiutare
Tommaso Di Donato
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Sab 24 Feb 2024, 20:04

Nei pressi del semaforo di via Laura Bassi angolo Mezzofanti: ore 14:30

Questa foto è stata scattata nei pressi del semaforo di via Laura Bassi angolo Mezzofanti direzione Mazzini. Non è l’ora di punta bensì le 14:30 di un normale mercoledì. Corsia ciclabile vuota di ciclisti, ma in lontananza si scorge un motociclo che occupa la corsia ciclabile, cosa che accade sempre più spesso e in tutte le ciclabili senza ciclisti.
Pensiamo non solo a questo incrocio, ma anche a tutti gli altri ingorghi che vengono creati ogni giorno nelle strade a causa della compresenza di corsia per auto e bus e corsia ciclabile.
Solidarietà ai ciclisti che si rifiutano di percorrere queste corsie e a chi (automobilisti, autisti di mezzi pubblici) deve pazientare in questa maniera.
L’inquinamento non farà che aumentare, e quando anche il passante autostradale sarà completato, non oso immaginare i livelli di inquinamento che saranno rilevati nella nostra città, sempreché interessi a qualcuno. Si vedrà chi avrà il coraggio di andare in bicicletta a respirare lo smog.
Chiara M.
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Sab 24 Feb 2024, 20:04

Che collocazione trovano i nostri anziani?

Vivo fuori Bologna ma vengo spesso in via Mengoli dove vivono ancora i miei genitori ottantenni. Devo constatare che è diventato davvero difficile far loro visita, a causa della scarsità dei parcheggi, non soltanto nella via ma in tutta la zona.
Trovare il tempo, tra gli impegni di lavoro e di famiglia che tutti noi abbiamo, da dedicare agli anziani che vivono qui sta diventando davvero proibitivo se ogni visita comporta una ricerca di mezz’ora di un parcheggio.
Inoltre è diventato davvero complicato anche accompagnarli a fare una visita o una semplice commissione, dal momento che non c’è assolutamente spazio per accostare anche solo temporaneamente un’auto per far salire un’anziano, a cui no, non si può chiedere di andare in bicicletta. D’altronde l’utilizzo del taxi non è una soluzione alla portata di tutti, sia per i costi proibitivi che per la scasa disponibilità, credo nota a tutti.
Mi domando: che collocazione trovano i nostri anziani in questo piano di riorganizzazione del tessuto sociale; loro, che credevo ne costituissero una importante trama?
Roberta
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Sab 24 Feb 2024, 20:05

Il mio punto di vista che, probabilmente, condividono altre donne e ragazze, e altri genitori

Mi chiamo Silvia Bernardi, ho 38 anni e vivo in via Mengoli da quasi trent’anni, prima con i miei genitori e ora con la mia famiglia e i miei figli.
Ho piacere di portare il mio punto di vista riguardo all’attuale situazione viabilità e parcheggi, punto di vista che – probabilmente – condividono altre donne e ragazze, e altri genitori.
Le recenti trasformazioni hanno portato, a mio avviso, due principali problematiche con cui mi confronto quotidianamente: la ricerca del parcheggio e la viabilità in strada con la bicicletta.
Per quanto riguarda la ricerca del parcheggio, il problema non consiste solo nel fatto che trovare parcheggio è difficile perché i posti sono diminuiti: questo dato di fatto si porta dietro una difficoltà ancora maggiore, ovvero che molto spesso si parcheggia lontano da casa.
E il problema non è certo fare due passi (che si fanno volentieri!) ma è camminare di sera tardi, da sola con il buio, perché si è parcheggiato a 500/600 mt da casa (ovvero, 10 minuti di cammino).
Così come il problema è percorrere questi tratti con bambini piccoli – mio figlio minore ha 3 anni, ma mi immagino anche genitori con figli ancora più piccoli, che non camminano – dovendoli tenere in braccio, magari con altre borse e materiale da portare con sé, e magari con la pioggia.
Situazioni come queste, se sporadiche, sono affrontabilissime. Se quotidiane, per un genitore sono faticose, specialmente perché a noi cittadini è chiarissimo che il motivo per cui si verificano sono le recenti modifiche apportate.
Per quanto riguarda l’utilizzo della bicicletta, invece, ci tengo innanzitutto a raccontare che noi siamo una famiglia che gira in bici il più possibile, in tutte le stagioni.
Nostro figlio maggiore, che ha 12 anni, è abituato a utilizzare la bici per tanti spostamenti, e il piccolo viene caricato nel seggiolino. Da quando la pista ciclabile è in strada, sono sincera, noi, se siamo in compagnia dei nostri figli, continuiamo ad andare in bici, ma la pista ciclabile non la usiamo.
Andiamo sul marciapiede, anche se so che non si potrebbe. Ma se ho mio figlio caricato nel seggiolino, non mi sento sicura a pedalare in strada, specialmente se c’è molto traffico. È capitato che qualcuno ci facesse notare che la pista ciclabile non è sul marciapiede, e non potremmo essere lì: con garbo ci siamo fermati e abbiamo spiegato le nostre motivazioni. E tutte le persone con cui abbiamo parlato ci hanno detto … avete ragione.
Altre persone condividono questo punto di vista, basta parlare quotidianamente con gli abitanti della nostra zona.
Questi disagi, giorno dopo giorno, ci portano a vedere diversamente il posto dove abitiamo con gioia da tutta la vita e che, nel giro di pochi mesi, è cambiato radicalmente e purtroppo non in meglio.
Grazie davvero per l’attenzione, e per la disponibilità che sono certa saprete dimostrare per mettere in atto le possibili migliorie.
Silvia Bernardi
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Sab 24 Feb 2024, 20:05

Risultati non incoraggianti

Mi fa molto piacere e mi rassicura, la grande premura che il nostro sindaco sta mettendo per garantire sicurezza ai cittadini.
Purtroppo devo rilevare che i risultati non sono così incoraggianti. 
Violenza sui cittadini, stupri , furti nelle abitazioni , un decadimento urbano impressionante e per ultimo, la Garisenda , che dopo anni di incuria , rischia di crollare. 
Il fatto “ positivo “ è che non può, il nostro sindaco, incolpare nessun altro se non il proprio partito con relativi assessori, che hanno sempre “amministrato “ incontrastati  dal dopoguerra ad oggi. 

Salvaguardate il vostro diritto di pensare, perché anche pensare male è meglio di non pensare affatto.
(Ipazia)
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Sab 24 Feb 2024, 20:05

Intervento al Consiglio di Quartiere aperto

Buonasera presidenti, buonasera a tutti, buonasera ing. Carlini, buonasera dott.ssa Orioli. Ci ritroviamo dopo alcuni giorni dal nostro incontro ristretto di giovedì scorso.
Dopo così pochi giorni le cose non possono ovviamente essere molto diverse nella sostanza, ma lo sono in maniera evidente (almeno, per quanto ci riguarda) nei fatti e nella consapevolezza della realtà delle cose.
Intanto le comunico che il numero delle firme dalle quasi 700 che le avevamo riferito sono ora circa 800… e dietro ogni firma (cartacea) c’è una precisa volontà dei cittadini di far sentire la propria voce. Un gran bell’esempio di democrazia partecipativa dal basso e questo è un dato oggettivo che credo non potrà che far piacere a tutti, anche ai nostri amministratori.
L’altro dato oggettivo (e non meramente “emotivo”) sono proprio queste firme che rappresentano una richiesta di ascolto particolarmente significativa, anche e soprattutto per come sono state raccolte (senza, cioè, avere alle spalle nessuna macchina organizzativa… al di fuori del semplice passaparola).
Giovedì scorso avete fatto capire ai portavoce di tutte queste persone che sono uscite dalle loro case per firmare la nostra petizione, che le decisioni prese sono un punto non sindacabile, in quanto, a vostro dire i dati degli studi tecnici e realizzativi su cui vi siete basati hanno un valore “oggettivo” evidentemente superiore al parere “soggettivo” e (aggiungo) “ignorante” dei cittadini.
E questo lo considero un fatto politico importante, e certamente non trascurabile… che tutti i cittadini devono conoscere.
Nell’incontro di giovedì scorso abbiamo chiesto a lei e all’ing. Carlini di poter avere quei dati, e qui ribadiamo la nostra richiesta. Chiediamo in particolare di conoscere quelli secondo cui Bologna aveva una forte, urgente, necessità di mettere in azione questi interventi. Quali numeri, quali statistiche, quali pareri (in particolare dei cittadini, che Bologna la vivono) hanno portato l’Amministrazione Comunale a stabilire che alcuni bisogni fossero prioritari rispetto ad altri?
Cosa, cioè, quale necessità evidente e incontrovertibile, vi ha portato a decidere che fosse più urgente puntare adesso su un ipotetico miglioramento futuro (tutto da verificare nella sua oggettività e su cui ci sono, già nel presente, diverse posizioni critiche), a scapito tra l’altro di un concreto peggioramento presente, piuttosto che sulla valutazione di soluzioni veramente più inclusive che tenessero conto della complessità dei bisogni dell’intera cittadinanza (e non solo di una parte, a nostro avviso, ampiamente minoritaria)?
La risposta che ci avete dato è: “la sicurezza sulle strade a fronte dei preoccupanti e crescenti numeri di incidenti gravi e mortali sulle strade cittadine”.
Noi temiamo che anche su questi dati (che sono numeri e quindi si possono facilmente verificare) non ci sia stata una valutazione attenta e trasparente (è stata, ad esempio, considerata la specificità di ogni singolo caso?).
Non ci tranquillizza affatto avere saputo (da voi) che la soluzione adottata (e con grande dispendio di risorse economiche pubbliche) sia una soluzione “compromesso” perché, di fronte alla sicurezza, un’amministrazione che tiene davvero ai suoi cittadini, non fa compromessi (che oltretutto scontentano tutti… perché di compromessi di buon senso ce ne potrebbero essere di molto migliori, anche solo quelli che c’erano prima), fa delle scelte coraggiose. Qualunque esse siano. E soprattutto lo fa, identificando e mettendo in fila (in fase progettuale) le reali priorità.
E le priorità dei cittadini, dei lavoratori, e anche delle imprese (come abbiamo appreso di recente) NON sono quelle di impedire (o disincentivare, come ora si cerca di dire in maniera più edulcorata) l’uso delle auto private; ancora meno prioritario (ammesso che sia una politica oggettivamente rispettosa, inclusiva e democratica) è pensare di farlo prima di aver costruito una rete infrastrutturale che offra delle alternative, economicamente sostenibili ed efficaci, all’utilizzo dell’auto privata (dove sono i mezzi pubblici che ci garantiscono gli spostamenti in tutta la città e in qualsiasi ora del giorno? Dove sono gli incentivi che permettono a tutti di usare, senza discriminazioni sociali, i taxi? Il Car sharing è davvero, ad oggi una realtà per tutti e per tutte le occasioni in città? …solo per fare alcuni esempi).
La vita delle persone non è fatta (come avete dichiarato voi) solo di brevi spostamenti che possono essere svolti in bicicletta o a piedi (e questo, gentile assessora, ci tengo a riferirle che la gran parte dei cittadini lo fa già!!), è fatta anche di stanzialità, di imprevedibilità, di urgenze improvvise, di spostamenti più lunghi (per lavoro, socialità, visite mediche, accompagnamenti vari…). Tutte cose che chi ha una famiglia conosce molto bene.
Tutto questo ha anche un altro nome, semplice, altisonante forse, ma che deve poter appartenere a tutti: libertà di scelta consapevole!
Abbiamo letto con attenzione e interesse i risultati dell’Assemblea cittadina per il Clima che il Comune ha promosso e che è giunta di recente alla conclusione; ci abbiamo trovato tante idee e tanti sogni assolutamente condivisibili e anche auspicabili, tra tante altre idee e prassi onestamente poco comprensibili… ma anche lì, persino lì, sebbene si confermi il tipo di priorità che pare sia quello incomprensibilmente intrapreso dal Comune, si parla di gradualità.
Vi chiediamo ancora una volta di fermarvi, di ascoltare i nostri disagi, di rivedere le vostre priorità, di considerare un diritto ancora oggi inalienabile quello di avere la speranza di un posto auto vicino a casa; di considerare la sicurezza di tutti i ciclisti (anche di quelli che definite “tartaruga”… cioè i più fragili!!).
Vi chiediamo di rispettare i bisogni dei bolognesi guardando alle nostre realtà, alle nostre strade e non a quelle di Amsterdam, Copenhagen o Friburgo… perché sono evidentemente differenti! (e non perché i bolognesi sono inferiori “per DNA” agli abitanti di quelle città).
Per concludere chiediamo a tutti i politici presenti, di giunta, consiglieri comunali e di quartiere, di maggioranza e di opposizione: ascoltate le nostre voci… prendetele sul serio, rispettatele… sono voci di persone che pagano le tasse per avere dei servizi, che vivono Bologna, e che sognano di poter vivere davvero una Bologna sempre migliore.
Di questo vorremmo davvero poter ringraziare, un giorno, i nostri amministratori e per questo, nel frattempo, riteniamo urgente continuare a lottare.
Roberto Anedda
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Sab 24 Feb 2024, 20:06

Considerazioni parcheggi Mengoli

Buongiorno, sono fra i firmatari della petizione, ma purtroppo non sono riuscito a partecipare in prima persona alle vostre giuste recriminazioni e richieste all’amministrazione.
Abito in via Agnesi e quindi il problema parcheggio è aggravato dalla presenza di coloro che vanno in palestra  alla MCfit e ospedale  e la sera la mancanza dei parcheggi residenti ormai nota.
Alcune considerazioni, solo sui parcheggi in quanto condivido tutte le vostre considerazioni sulle piste ciclabili :
in primo luogo un appello a tutti noi abitanti della zona: dobbiamo parcheggiare, specie le automobili piccole, in modo da consentire ad un altra vettura piccola di poter parcheggiare a fianco per  sfruttare bene tutti i parcheggi (vedi foto allegate).
VOCI DEI CITTADINI 20231119_133947-1024x768
Vorrei la certezza, ma non ho incontrato vigili, che parcheggiare con due ruote sulle mega aiuole sia lecito, ma credo di si perché molte strisce blu in via Agnesi continuano “virtualmente” nelle aiuole. Spero inoltre che finisca il cantiere ” eterno” in via montanari per rendere ai residenti un tot di posti auto occupati dai ponteggi.
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non credo abbia più senso la zona tariffaria che finisce in via Bondi e che impedisce il parcheggio gratuito nella zona adiacente
VOCI DEI CITTADINI Zone-parcheggio
anche i parcheggi su via Mazzini, guardando la cartellonistica, non sono consentiti in modo gratuito ai residenti e non valgono abbonamenti. Ha senso in queste condizioni?
Sono cosciente che  queste osservazioni non siano risolutive e che probabilmente ne avete già discusso, ma ci tenevo  a condividerle.
Grazie e avanti tutta!!!!
Paolo Merlo Pich
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Sab 24 Feb 2024, 20:07

Cominciare dalla fine non è mai un buon inizio

Vivo nel Quartiere Murri dal 1955 e di cambiamenti ne ho visti tanti, cambiamenti graduali, nessuno che l’avesse messo a fulmineo soqquadro come l’attuale.
Ho sempre usato la bici, quando possibile e l’auto, quando necessario. Ho sempre avuto la possibilità di parcheggiare, senza privare altri dello stesso diritto.
La vita, è fatta di tanti impegni, per scelta o necessità; insieme ai parcheggi, ci è stata tolta la serenità necessaria per continuare a fare tutto con la stessa energia. Camminare 20 minuti, di sera, per  arrivare a casa dopo aver parcheggiato in vie distanti o, di mattina, per raggiungere l’auto parcheggiata lontano, trasportando zaini di 12/18 chili, per accompagnare bambini a scuola prima di andare al lavoro, per impegni di lavoro, di assistenza  a genitori, figli o nipoti, o per fare la spesa dove più conveniente, rende quasi inaffrontabile la complessità quotidiana del presente
La concentrazione dei parcheggi lontano dalle zone di residenza di Laura Bassi/Mengoli ha creato aree di sovraffollamento veicolare causa di code e di tempi di percorrenza lunghi al posto della precedente più naturale distribuzione delle aree di sosta e di una maggiore fluidità degli spostamenti; la faticosa ricerca di parcheggi causata dal pesante saldo negativo degli stessi, obbliga a giri estenuanti anche di 30 minuti, con maggiori emissioni nocive e danni ambientali.
Come se non bastasse, il risultato ottenuto è che le ciclabili in carreggiata sono pericolose e tali sono percepite dagli stessi ciclisti.
Una contemporanea presenza di mezzi di trasporto tanto diseguali per protezione in caso di urto reciproco, dovrebbe poter prevedere distanziamento maggiore; invece, a causa della presenza delle varie sezioni stradali non esiste neanche uno spazio che possa rendere indenne il ciclista in caso di caduta per perdita di equilibrio.
La porzione di carreggiata destinata alle auto, e ai mezzi di trasporto pubblico, vede questi ultimi necessariamente debordare sulle ciclabili.
Tutti noi abbiamo presente che l’obbiettivo comune è quello  di minori concentrazioni di polveri in atmosfera  con una gradualità   che  permetta  di centrare l’obiettivo senza compromettere la crescita economica, “senza la quale non esiste neanche sostenibilità ambientale”.
Impiegare il tempo per creare le condizioni per una minore presenza di auto in strada, dare alternative intensificando presenza ed efficienza del   trasposto pubblico, creare parcheggi multipiano o sotterranei; questo mi sembra il modo giusto di procedere, non decretando dall’oggi al domani, che non esiste più possibilità di parcheggio per un numero esorbitante di auto per le quali non si sa – o non si possono – creare soluzioni.
Abbiamo saputo a cose fatte di un cambiamento dalla stessa Giunta Comunale definito “epocale” e questo ha suscitato l’impressione di un atteggiamento superbo, assolutistico, dittatoriale ed antistorico. 
Il diritto dei ciclisti di usare la bici, non può ledere il diritto altrui agli spostamenti necessari alla vita, prima che siano approntate modalità e strutture che rendano possibile delle alternative.
Cominciare dalla fine non è mai un buon inizio.
Anna
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VOCI DEI CITTADINI Empty Corsie ciclabili Bologna: scarsa sicurezza e senza tener conto della demografia

Sab 24 Feb 2024, 20:07

Corsie ciclabili Bologna: scarsa sicurezza e senza tener conto della demografia

Nelle comunicazioni stampa e negli incontri col comitato “ciclabili Laura Bassi- Mengoli” l’assessore Orioli ed altri progettisti e sostenitori delle corsie ciclabili hanno sempre affermato che le segnalazioni di pericolosità da parte dei cittadini erano solo una “percezione” ed ogni cambiamento crea delle contestazione.
Ho impiegato del tempo per trovare della documentazione idonea a confutare la loro tesi della percezione ignorando completamente le voci dei cittadini.
Ho consultato il sito della FIAB da dove ho estratto il terzo documento allegato “Guida Progetto ciclabilità” dove a pag. 18 si può vedere l’ esempio di corsia ciclabile ottimale e di quella minimale: le misure minime della corsia per le auto è di m. 2,20 ed inoltre nel caso in tale corsia passino degli autobus l’ampiezza dovrebbe essere portata a m.2,50. Mi riferisco a Via L. Bassi che conosco meglio e dove passano le linee di bus 38-39 (vedi foto secondo allegato). Rilevo che non sono rispettate queste indicazioni di sicurezza e si è al limite di condizioni minimali.
Passiamo alla  corsia ciclabile di Via Murri dalla porta S. Stefano a Via Siepelunga è assolutamente fuori norma, e come rilevato dalla stessa Consulta della bicicletta del Comune di Bologna è giudicata pericolosissima, come dichiarato alla stampa locale il 7 e 8 giugno 2023. Dopo 6 mesi non è stato fatto nulla anzi si proseguono i lavori  in via Toscana, vedremo come.
Questo progetto di spingere tutti in bicicletta è assurdo considerando la demografia  (vedi articolo) e, presumibilmente, l’uso della bicicletta si può pensare possibile agevolmente nella popolazione dai 15 ai 65 anni. E’ anche dannoso per loro e per gli altri utenti della strada, far andare in bicicletta persone anziane  che non hanno generalmente l’agilità necessaria. Dicono i nostri governanti locali: che vadano in autobus o in taxi!! Scartata la seconda ipotesi per persone con non molte risorse economiche, restano i bus che, oltre ad essere affollati e agli anziani non vengono ceduti i posti riservati se non dopo richiesta, danno scossoni inauditi dato il manto stradale ammalorato di quasi tutte le strade di Bologna. Ci sarà il tram….
Certo gli studenti, generalmente non residenti, andranno in bicicletta forse. Ciò mi conferma che a Bologna si pensa in primis agli studenti, ai turisti ed a altre persone che gravitano in città per usufruire dei vari eventi gratuiti che generosamente il Comune di Bologna offre, mentre lo stesso Comune ignora le esigenze di base dei residenti ed il principale compito di manutenzione efficiente delle strade.
   Carla V.
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Sab 24 Feb 2024, 20:07

Progetti discutibili

Buongiorno, sono una residente di Viale Oriani.
Uso l’automobile (poco), la bicicletta un pò e soprattutto mi muovo a piedi.
Nonostante questo, non sono d’accordo sugli interventi che il comune sta attuando in questa zona, soprattutto sul diminuire in modo importante gli stalli auto.
Anche io faccio fatica a comprendere perché ad esempio nel tratto Oriani verso Trento Trieste chiuso in fondo, dove da sempre vi sono parcheggi residenti e non solo, si stia allargando il marciapiede inglobando gli alberi e quindi di conseguenza perdendo posti auto invece che fare aiuole protettive delle piante e ricavare parcheggi in mezzo a queste.
Poi c’è quel progetto di giardinetto angolo Oriani Mezzofanti che farà perdere ulteriori stalli.
Mi chiedo la ragione, mi sembrano progetti che creano inutile disagio.
Posso essere d’accordo sull’invito ad usare meno l’automobile, ma bisognerà pur parcheggiarla da qualche parte! E nell’esaperante ricerca di un posto aumenterà l’inquinamento dei gas di scarico.
Parlando poi delle piste ciclabili, ne vedo poche di sicure, infatti ti ritrovi molto spesso i ciclisti sui marciapiedi o nei portici.
Per ultimo vorrei segnalare solo uno degli interventi piste ciclabili secondo me scriteriati e pericolosi : Via Guerrazzi. Se si cammina o in Strada Maggiore o in Santo Stefano verso il centro e si attraversa sulle strisce pedonali con Avanti verde guardando verso destra (visto che è un senso unico) si rischia di essere travolti da sinistra da qualche bici che viaggia sulla”ciclabile” in senso opposto, e non te l’aspetti.
Questo per concludere i commenti.
Grazie
Monica Foschi
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Sab 24 Feb 2024, 20:08

Una proposta che si può – anzi si deve rifiutare

Buongiorno,
fra e ipotesi circolate ultimamente e presentate dal Comune di Bologna come “soluzione” (sic!) alla perdita di parcheggi nella nostra zona, vi è anche quella di convertire due tratti di strada in via Dagnini e in via Mezzofanti da strisce blu a stalli a rapida rotazione; tale tipologia  di fatto obbliga anche i residenti a pagare il parcheggio dato che non valgono gli abbonamenti e nemmeno vale la gratuità della sosta per i residenti.
NOI DICIAMO NO a questa ipotesi.
Questa è una zona densamente abitata, i condomini hanno un numero di garage esiguo e il parcheggio è quanto mai necessario, come si può evincere dalla fotografia allegata: nella parte finale di via Mezzofanti numeri dispari e in tutta via Dagnini ci sono condomini dai 7 piani in su. Dall’altra parte di via Dagnini è presente un supercondominio formato da vari numeri civici dal 29 al 39, tutti di 9 piani. Centinaia di abitanti rischiano il peggioramento della qualità della loro vita. 
In questa foto è possibile prendere visione della tipologia abitativa più diffusa in questa zona:
VOCI DEI CITTADINI 01Dagnini1-2
Il pezzo di strada che si vorrebbe convertire a rapida rotazione sono 12 stalli che affiancano il marciapiede di via Dagnini prospiciente il supercondominio (via Dagnini 29-39) nel tratto che va da Largo Lercaro alla grande curva a sinistra che immette in Mezzofanti.
Ugualmente assurda l’ipotesi di convertire le strisce blu in stalli a rapida rotazione nel tratto di via Mezzofanti indicato nella foto, ossia quello che va da via Sigonio a via Laura Bassi! Un tratto ove sono presenti poche attività commerciali (e dunque non si capisce il motivo della scelta) ma soprattutto un tratto troppo lungo dato che supera i 250 metri! Questo pezzo di strada è talmente lungo che non è stato possibile comprenderlo interamente nell’inquadratura. Chi vi abita ha la sola via Severino Ferrari come laterale per chi è in cerca di un parcheggio non troppo lontano da casa: 
VOCI DEI CITTADINI 250mt
L’ipotesi di creare stalli a rapida rotazione è da respingere poiché causerebbe ulteriori disagi oltre a quelli che sono già stati creati a febbraio 2008 quando vennero tolti una quindicina di posti auto per creare la vecchia ciclabile.
Forse sarebbe meglio modificare i pochi posti auto qui inquadrati lasciandoli sempre a strisce blu ma posizionandoli a spina di pesce, cosa che aiuterebbe a rallentare la velocità media dei mezzi che percorrono via Mezzofanti… visto che si parla tanto di “Bologna 30″… Inoltre, il parcheggio a spina di pesce consentirebbe di dare posto a più di un’auto dove al momento c’è spazio per una sola.
Continueremo a osservare e a presidiare.
Cordiali saluti
Chiara
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VOCI DEI CITTADINI Empty Una casa senza fondamenta

Sab 24 Feb 2024, 20:08

Una casa senza fondamenta

Vorrei andare dritta al punto.
Io vado in bicicletta e le automobili mi danno fastidio; e anche i motorini mi danno fastidio, che fanno lo slalom sbucando da tutte le parti in modo imprevedibile. Vi assicuro che i ciclisti come me sono tanti, forse più di quelli che immaginate, e mi auguro che in futuro siano sempre di più. 
Vorrei strade più libere, da percorrere in bicicletta senza timori e senza rumori; un’aria più pulita da respirare. Le auto mi danno fastidio e vorrei che sulle strade ce ne fossero meno. Non tanto le auto in sosta, che in fondo disturbano poco, e inquinano ancora meno; dico piuttosto le auto in circolazione, che congestionano sempre più le nostre strade. 
Ultimamente si vuole dare alla città una nuova veste, si vuole dare più spazio alle biciclette, più visibilità, più dignità anche; si pretende che tutti i veicoli circolino più piano. Ma quali sono le prospettive di avere strade dove circolino meno automobili? Francamente non le vedo ancora. 
Basta ridurre i limiti di velocità perché le persone usino meno l’automobile?
No.
Il problema è che mancano alternative valide.
Per ridurre il trasporto su mezzi privati occorre un trasporto pubblico competitivo, che garantisca tempi di percorrenza più brevi e tempistiche certe; e non è certo il caso dei nostri bus urbani, che con Bologna 30 sono ancora più lenti e meno puntuali.
Cosa dovrebbe convincere un cittadino a preferirli alla propria auto?
È chiaro che un trasporto pubblico di questo tipo non si possa improvvisare e ancor meno realizzare in un mese. Forse allora questa visione di città sostenibile occorreva averla già alcuni decenni fa; cominciare a costruirla poco a poco. Invece ci si sta lanciando a costruire una casa senza fondamenta: il suo destino è già segnato.
Ci stanno imponendo una visione di futuro preconfezionata, cercando di convincerci che sia la migliore per noi: un progetto dove gli anziani siedono tranquilli sulle panchine (e se gli anziani non volessero stare solo seduti? se volessero muoversi?), i bambini camminano felici su ampi marciapiedi (e se i bambini volessero invece andare a scuola in bicicletta sicuri?).
Una progettazione da cui proprio i cittadini sono tagliati fuori.
Si parla di ridurre la superficie occupata dalle automobili per restituirla a ciclisti e pedoni. Ma perché oltre a considerare le “quote superficie” non si considerano le “quote tempo“? Dare cioè voce alle persone in proporzione al tempo in cui vivono gli spazi della città nelle proprie giornate, agli abitanti innanzitutto, anziché solamente a chi le attraversa di passaggio e magari anche in fretta?
Nel sito del comune leggo: “Bologna Città 30 è un nuovo concetto di città, ancora più vicina alle esigenze di tutte le persone che la abitano. Nessuna esclusa”.
Non mi sembra si stia andando in questa direzione!
Laura
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